L’uva, fatta appassire sotto il sole per due settimane, viene trasformata in un nettare divino capace di regalare sensazioni uniche, inarrivabili per la maggior parte dei vini passiti italiani e stranieri.
Uno dei più grandi interpreti di questo vino è Francesco Fenech, viticoltore genuino come la fertile terra di Salina, dove oggi si fa messaggero di una tradizione secolare, forte del rapporto unico con una terra incontaminata e della scelta di adottare metodi di coltivazione biologici.
Dal terreno di origine vulcanica, sabbioso, nasce un vino dal colore ambrato brillante e dai profumi freschi e delicati, con note di agrumi, fiori, albicocche, mandorle e fichi secchi che si alternano con grande equilibrio. In bocca troviamo un gusto pieno e strutturato e, allo stesso tempo, gentilmente aromatico.
Una grande mineralità e freschezza per un passito dal carattere straordinario, da gustare con formaggi stagionati, cioccolato o come vino da meditazione.